Processione di Sant’Efisio del I Maggio a Cagliari
Cose da vedere nelle vicinanze del Residence la Chimera.
Distanza: 45 km. dal Residence la Chimera.
Se visitate la Sardegna ai primi di Maggio, approfittate le nostre offerte. Non potete perdere la tradizionale processione di Sant’Efisio a Cagliari. Uno spettacolo di fiori, canti, colori e gioielli dell’antica tradizione sarda.
Sant’Efisio era un soldato romano, originario di Elia (Antiochia) in Asia Minore. Incaricato di perseguitare i cristiani in Sardegna, aveva invece preferito il martirio, dopo essersi convertito al Cristianesimo.
Nel 1656 il viceré di Sardegna, dopo un sogno, fece voto perpetuo di organizzare una processione ogni anno, se avesse liberato la cittá dalla pestilenza. La festa aveva probabilmente origini molto piú antiche. La data coincide con quella dei culti della fecondità celebrati in tutta Europa da tempi addirittura anteriori al cristianesimo. Un esempio ne sono Belthane in Irlanda, Walpurgi in Germania, las Mayas in Spagna.
La processione di Sant’Efisio è la piú lunga d’Europa, dura infatti 4 giorni per una distanza di 65 km. Va dalla chiesa Cagliaritana di Stampace, fino a quella di Nora, dove fu martirizzato il santo, e ritorno. È una delle processioni piú antiche della Sardegna, dato che si svolge ininterrottamente dal 1656. Fu effettuata persino nel 1943, tra le macerie delle bombe, con la statua trasportata su un camioncino del latte.
La processione in letteratura.
L’ambiente della sfilata è magistralmente descritto nelle bellissime foto di Elisabetta Exana. Inoltre si ritrova nel libro “Il fiume dei Sogni” di Maria Teresa Petrini , di cui cito un brano.
“Un grande scampanio avvertì che il santo lasciava la chiesa, presero posizione: cavalieri, carri e appiedati in costume, secondo un ordine stabilito da sempre. Apriva la sfilata la rappresentanza della città ospitante, la città di Cagliari e via via i paesi di tutta l’isola. Ciascuno era preceduto da due bambini in costume che reggevano un tappeto con il nome del paese d’appartenenza.
Camminavano sopra “sa ramadura”, un tappeto di petali di fiori, migliaia di rose sfogliate di tutti i colori. Un profumo delicato e intenso saliva dal terreno, avvolgeva le persone che venivano immerse in una spiritualità che esalava dalla teca del santo. I buoi lentamente avevano preso il ritmo e portavano il Santo con una calma dignitosa, sembravano consapevoli del loro compito. Nastri colorati con dominanza di rosso, ornavano le corna, fendevano l’aria e danzavano nel vento, vessilli di preghiera e di gioia da sempre“.
Le foto di questa pagina sono della fotografa e artista Elisabetta Exana, di cui potete ammirare alcune opere in questo link.